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Come affrontare una sanzione ingiusta?

L’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada ha sollevato nuovi dubbi in merito alle modalità di contestazione delle violazioni delle nuove norme. In un contesto giuridico sempre più dinamico ed insidioso, comprendere come contestare una sanzione che si ritiene ingiusta diventa sempre più fondamentale per il cittadino.

1. Cosa si intende per sanzione “ingiusta”?

Una sanzione viene considerata ingiusta quando non è conforme alle disposizioni del Codice della Strada, o quando è stata comminata erroneamente per motivi legati a vizi di forma, di sostanza o di procedura. Le principali cause di illegittimità includono:

  • vizi formali: ad esempio, la notifica tardiva della multa o l’assenza di indicazioni precise sulla data e l’ora dell’infrazione;
  • inapplicabilità della norma: quando il comportamento del conducente non corrisponde a quanto prescritto dalla legge;
  • errore materiale o di valutazione: per esempio, se la targa del veicolo multato è stata confusa con quella di un altro veicolo;
  • violazioni procedurali: come il mancato rispetto dei tempi e delle modalità per l’emissione del verbale.

Nel caso in cui il conducente ritenga che la multa sia ingiusta, è fondamentale conoscere le opzioni a disposizione per contestarla.

2. Che tipo di sanzione viene irrogata al trasgressore di una norma del Nuovo Codice della Strada?

Prima di approfondire quali sono le vie di contestazione previste dall’Ordinamento, soffermiamoci un attimo sulla natura delle sanzioni.
La sanzione irrogata per la violazione del Codice della Strada è la cd. sanzione amministrativa, ma la sua natura può variare a seconda della gravità e del tipo di infrazione commessa.
Infatti, le sanzioni previste dal Codice della Strada si articolano principalmente in due categorie: sanzioni pecuniarie e sanzioni accessorie.
La sanzione pecuniaria è la cd. “multa”, cioè un importo in denaro che il trasgressore è tenuto a pagare per l’infrazione commessa. Questo tipo di sanzione si applica in caso di violazioni che non comportano pericolo diretto per la sicurezza pubblica o gravi conseguenze.

Le sanzioni accessorie sono quelle che non consistono in una multa ma in altri provvedimenti, come ad esempio:

  • la sospensione della patente di guida: in caso di infrazioni gravi o recidive, come nel caso di guida in stato di ebbrezza, il Codice della Strada prevede la possibilità di sospendere la patente per un determinato periodo. La durata della sospensione dipende dalla gravità dell’infrazione;
  • la revoca della patente di guida: in caso di violazioni molto gravi, come l’uso di un veicolo senza patente o la recidiva in comportamenti particolarmente rischiosi, la patente può essere revocata, impedendo al trasgressore di guidare per un periodo determinato o, in alcuni casi, a vita;
  • la decurtazione dei punti della patente: il sistema dei punti patente, introdotto nel 2003, prevede che per ciascuna infrazione vengano sottratti alcuni punti dalla patente. Se un conducente perde tutti i punti, la patente viene revocata. La perdita di punti è proporzionata alla gravità dell’infrazione commessa (ad esempio, il superamento del limite di velocità comporta una perdita di 3 punti, mentre l’utilizzo del cellulare alla guida comporta una perdita di 5 punti);
  • il fermo del veicolo: in alcuni casi, il veicolo può essere posto sotto fermo amministrativo, come nel caso di guida senza assicurazione o in situazioni di guida di un veicolo non revisionato.

Alcune violazioni del Codice della Strada sono così gravi da comportare anche sanzioni penali, che possono includere l’arresto o la reclusione, oltre alle sanzioni amministrative. Tra le infrazioni che comportano sanzioni penali troviamo:

  • la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti;
  • l’incidente stradale con esito mortale o con gravi lesioni fisiche;
  • la fuga dopo un incidente.

In questi casi, la sanzione penale può essere accompagnata da una sanzione amministrativa, come il pagamento di una multa o la sospensione della patente.

3. Le vie di contestazione percorribili.

Quando si riceve una multa ingiusta, l’interessato può intraprendere diverse strade per contestare la sanzione. Vediamole di seguito.

a) Ricorso amministrativo al Prefetto.

Il passo da compiere per contestare una multa ingiusta può consistere nell’invio di un ricorso amministrativo al Prefetto, da presentarsi entro 60 giorni dalla notifica del verbale. In tale ricorso è possibile argomentare l’illegittimità della sanzione, allegando la documentazione utile a supporto della propria posizione. Il Prefetto esaminerà il caso e, se riterrà fondato il ricorso, annullerà la multa.

Il vantaggio di questa procedura è che il termine utile per ricorrervi (60 giorni) è più ampio rispetto a quello previsto per ricorrere dinanzi al Giudice di Pace; tuttavia, è statisticamente più difficile per il ricorrente ottenere il soddisfacimento delle proprie pretese. In caso di rigetto, la multa resta in vigore e va pagata, ma senza ulteriori penalità, a meno che non si decida di ricorrere ulteriormente al Giudice di pace.

b) Ricorso al Giudice di Pace

Un’alternativa al ricorso al Prefetto è la presentazione di un ricorso al Giudice di Pace. Il termine per la proposizione di questo ricorso è di 30 giorni dalla notifica del verbale: il Giudice di Pace esaminerà il caso in modo più approfondito rispetto al Prefetto, tenendo conto delle circostanze e delle evidenze presentate dalle parti.

A differenza del ricorso amministrativo, il ricorso al Giudice di Pace prevede il pagamento delle spese processuali, che però vengono rimborsate se la multa viene annullata. In caso di accoglimento del ricorso, la sanzione viene annullata, mentre se il ricorso viene respinto, il trasgressore dovrà pagare l’importo della multa e le spese processuali.

c) Ricorso in autotutela

In alcuni casi, le amministrazioni comunali o altre autorità che emettono la multa si trovano a poter o dover decidere di annullare autonomamente l’atto emesso. Si tratta del cd. procedimento “di autotutela” obbligatoria o facoltativa, per l’avviamento del quale il cittadino deve presentare un’istanza all’ente che ha emesso la multa, motivandola con gli argomenti che ritiene opportuni.

Ogni modalità di contestazione dunque ha un termine specifico, che deve essere rispettato. Rivediamoli tutti assieme schematicamente:

  • Ricorso al Prefetto: entro 60 giorni dalla notifica della multa.
  • Ricorso al Giudice di Pace: entro 30 giorni dalla notifica della multa.
  • Ricorso in Autotutela: non sono previsti termini specifici.

Per quanto riguarda dunque il Ricorso in autotutela non sono previsti termini specifici, ma è consigliabile fare richiesta quanto prima, poiché le amministrazioni non sono obbligate ad accoglierla ed aumentare il decorso del tempo può togliere credibilità alle richieste del cittadino.Per quanto riguarda invece i primi due procedimenti elencati (Prefetto e Giudice di Pace), l’osservanza di questi termini è fondamentale, poiché il mancato ricorso entro i tempi previsti comporta il decadimento del diritto di contestare la multa.

4. Perché affidarsi a un avvocato per contestare una sanzione stradale?

Ricevere una sanzione per una presunta violazione del Codice della Strada può essere frustrante, soprattutto se si ritiene di non aver commesso alcuna infrazione. In queste situazioni, affidarsi a un avvocato esperto del settore è la scelta migliore.

Tieni presente che un legale specializzato in diritto della circolazione è in grado di analizzare a fondo il verbale, individuando eventuali errori formali o sostanziali che possono portare all’annullamento della sanzione. Inoltre, un Avvocato può presentare ricorsi mirati e sostenere le ragioni del cliente con argomentazioni solide, sia di fronte al Prefetto che al Giudice di Pace.

Di massima, si può anche pensare di agire da soli, ma farlo può risultare complesso e rischioso, soprattutto data la necessità di rispettare termini ed adempimenti molto precisi. Con il supporto di un Avvocato, invece, si aumenta la probabilità di ottenere un risultato positivo, risparmiando tempo e riducendo lo stress.

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