Social network: “verba volant, scripta manent“!
Nell’era dei social network, piattaforme come Instagram rappresentano una piazza virtuale dove milioni di persone condividono contenuti, opinioni e interagiscono quotidianamente. Tuttavia, l’apparente informalità di questi spazi spesso induce alcuni utenti a dimenticare che anche online esistono le regole giuridiche che tutelano la dignità e l’onore delle persone. Scrivere insulti nei commenti ai post può avere gravi conseguenze, inclusi profili di responsabilità civile e penale.
Rischi per chi insulta
Responsabilità penale: la diffamazione e l’ingiuria
Dal lato della responsabilità penale, il reato che si riscontra più frequentemente nell’utilizzo dei social network è quello della diffamazione ex art. 595 del Codice penale. La diffamazione si configura quando un soggetto offende l’altrui reputazione comunicando con più persone in assenza della persona offesa. Se l’offesa, come attraverso i social network, avviene “col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità“, è applicabile la diffamazione aggravata, che prevede pene ancora più severe quali la reclusione da sei mesi a tre anni o la multa non inferiore a 516 euro.
Diversa dalla diffamazione è l’ingiuria. L’ingiuria consiste nell’offesa all’onore o al decoro di una persona presente, anche solo “virtualmente”. Ecco perché, ad es. nel caso della comunicazione via chat, la Cassazione ha ritenuto configurabile il reato di ingiuria e non quello di diffamazione nel caso di un uomo che tramite i social ha mandato messaggi di insulti in una chat in tempo reale in cui l’insultato era online (Cass n. 44662/2021). L’ingiuria ora è stata depenalizzata ed è ora sanzionata solo in sede civile: pertanto, la vittima può richiedere il risarcimento del danno.
Responsabilità civile: risarcimento per fatto illecito
Molto spesso accade che le vittime delle offese ricevute online si facciano valere in sede civile ottenendo il diritto ad un risarcimento economico.
Rischi aggiuntivi
Oltre ai profili di responsabilità civile e penale, meglio non trascurare nemmeno gli altri rischi a cui si va incontro con l’insulto via social:
- “ban” o sospensione dell’account: Instagram e gli altri social network, in conformità con le proprie linee guida, possono sospendere o bannare gli account che violano le rispettive regole di condotta;
- procedimenti disciplinari o lavorativi: insultare colleghi o superiori online può portare a sanzioni in ambito lavorativo.
Come può difendersi una vittima di insulti ricevuti sui social network?
Gli utenti che subiscono offese sui social network hanno di fronte a sé diverse strade per tutelarsi e che possono prevedere step sia pratici che legali. Vediamone alcuni:
- 1) raccolta di prove;
per prima cosa, per l’utente puoi rivelarsi fin da subito opportuno raccogliere degli screenshot dei commenti o dei messaggi privati contenenti gli insulti. Infatti, tale materiale potrebbe essere utile, soprattutto se considerato di rivolgersi a consulenti tecnici abilitati per effettuare una perizia tecnica informatica: tale perizia può essere utile per verificare il legame tra il profilo da cui provengono gli insulti e la persona che ne è proprietaria, costituendo una prova fondamentale in sede giudiziaria. La perizia permetterà di risalire al codice ID (il numero che identifica in maniera univoca e infallibile l’account di ogni utente iscritto ad un social network) e all’indirizzo IP (ossia il numero che identifica in maniera certa il punto da cui è avvenuta la connessione a internet);
- 2) sporgere denuncia alle autorità;
un altro step può consistere nel presentare una querela, allegando le prove raccolte: per fare questa operazione puoi rivolgerti ad un Avvocato oppure puoi recarti personalmente presso la caserma più vicina.
Dopo la presentazione della querela inizieranno le indagini volte all’effettiva individuazione del colpevole. Solo quando inizierà il processo penale potrai costituirti parte civile per chiedere un risarcimento del danno all’autore del reato.
Conclusioni: la tutela legale è essenziale
Come abbiamo visto, l’uso dei social network comporta non solo opportunità ma anche responsabilità.
Scrivere insulti può esporre gli utenti a pesanti conseguenze penali e civili. Dall’altro lato, le vittime di offese online hanno a disposizione diversi strumenti per tutelare i propri diritti.
Se credi di esser stato diffamato o sei stato accusato da qualcuno di aver commentato in modo diffamatorio online e vuoi evitare un eventuale processo penale, contattami per prendere subito in mano la situazione.